comunicato stampa
Soliera, 29 settembre 2010
Il Consiglio comunale di Soliera denuncia la pubblicità lesiva di donne e bambini L'assessore Patrizia Natali: “un ordine del giorno per aderire alla campagna dell'UDI”“
Le immagini violente, volgari, irrispettose della dignità femminile sono un danno per le donne e per l’intera società; sono un danno per il presente e per il futuro che vogliamo, perché minano alla base la possibilità di una convivenza civile e rispettosa dei generi.”Con queste parole l'assessore alle Pari Opportunità Patrizia Natali ha stigmatizzato la pubblicità lesiva della dignità di donne e bambini, presentando un ordine del giorno che il Consiglio comunale di Soliera ha approvato il 27 luglio scorso. In tal modo l'amministrazione comunale ha aderito alla campagna promossa dall'UDI, che chiede l'applicazione da parte dei Comuni italiani della risoluzione del Parlamento europeo del 3 novembre 2008 relativa all'impatto di marketing e pubblicità sulla parità tra donne e uomini.
“In un paese come l’Italia, al 72° posto in tema di pari opportunità”, ha spiegato Natali, “e dove la percentuale di lettori ci colloca al terz’ultimo posto in Europa (davanti solo a Spagna e Grecia), un’iniziativa che parte dalla comunicazione visiva può essere uno strumento valido per aprire una riflessione su un tema che non vuole tutelare solo le donne o la femminilità, ma la società nel suo complesso.
Affermazioni quali Lei è più bella che intelligente, formulata dal premier Berlusconi ad un esponente donna del partito di opposizione, la dice lunga sul ruolo che svolge l’immagine nella valorizzazione del genere femminile, per alcuni fatto solo di escort e veline.”“Ci rammarichiamo solo del fatto”, prosegue Natali, “che nonostante l'alto valore civico e la valenza trasversale della campagna promossa dall'UDI, l'ordine del giorno di adesione di tale campagna non abbia trovato il sostegno anche delle opposizioni solieresi che ancora una volta sottolineano, con il loro comportamento, un atteggiamento di lontananza dai temi sensibili della nostra società.”