Teatrino Giullare porta in scena l'opera prima del Nobel Harold Pinter Venerdì 14 gennaio, ore 21, Cinema Teatro Italia comunicato stampa

Soliera, 12 gennaio 2011


“La stanza” apre la stagione teatrale di Soliera Teatrino Giullare porta in scena l'opera prima del Nobel Harold Pinter Venerdì 14 gennaio, ore 21, Cinema Teatro Italia


“La stanza”, l'opera prima del grande drammaturgo inglese Harold Pinter, Premio Nobel per la letteratura 2005, inaugura venerdì 14 gennaio, alle ore 21, la stagione 2011 del Cinema Teatro Italia di Soliera. Lo spettacolo, che approda per la prima volta in provincia di Modena, restituisce intatti il mistero e l'inquietudine caratteristici di Pinter grazie alla precisa e raffinatissima messa in scena della Compagnia Teatrino Giullare.

“La stanza” si trova in alto, all'interno di un condominio verticale, stretto, che svetta nello spazio scenico. Il pubblico assiste alla vicenda come spiandola da fuori, infilando lo sguardo dentro una finestra illuminata. All'interno si scorgono una donna, Rose Hudd, affezionata alle mura del suo appartamento, da cui non esce mai; e il marito, Bert Hudd, silenzioso fino al sospetto. Con lo svilupparsi della vicenda entrano in scena prima un vicino di casa, poi una coppia di giovani coinquilini il cui arrivo scatena disordine e panico; infine, un’ultima misteriosa figura.

Giulia Dall’Ongaro e Enrico Deotti di Teatrino Giullare prendono il primo testo di Harold Pinter, datato 1957, e se lo caricano sulle loro spalle di attori, togliendo però all’attore uno degli elementi principali: il viso. Sulle spalle il testo, che incombe, che pressa l’azione e crea l’ansia della trama, che volutamente costruisce un castello non identificabile di misteri, pericoli, turbe, disagi sociali e psicologici; sul viso le maschere (opera di Cikuska), a coprire la persona, a mischiare ruoli e personaggi (sei in tutto). La costruzione scenica di questa Stanza, da guardare a collo in sù, riporta alla mente le baracche dei burattini, e dei pupazzi riprende anche la spersonalizzazione dell’interprete.

Lo spettacolo, coprodotto insieme al CSS di Udine, si pone come il più recente capitolo del progetto di sperimentazione “L’artificio in scena”, che dal 2005 Dall’Ongaro e Deotti stanno conducendo attraverso i classici del Novecento (Beckett, Bernhard, Koltès) “tramite una visione inedita che sperimenti l’uso di artifici e filtri per ricercare ed esaltare la natura più intima dei testi”.

Sabato 15 e domenica 16 gennaio la compagnia terrà un laboratorio sull'attore aperto a professionisti e non. Per iscriversi tel. 059.859665 o scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

www.artivivehabitat.it

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