Venerdì 26 aprile, ore 21.15, per la stagione di Arti Vive Habitat

comunicato stampa
Soliera, 23 aprile 2013


"La luna è tramontata" in scena al Nuovo Cinema Teatro Italia Venerdì 26 aprile, ore 21.15, per la stagione di Arti Vive Habitat

Venerdì 26 aprile, alle 21.15, al Nuovo Cinema Teatro Italia di via Garibaldi va in scena “La luna è tramontata”, uno spettacolo tratto dall’omonimo romanzo di John Steinbeck diretto da Martina Raccanelli, giovane attrice e regista di origine emiliana. In scena un nutrito gruppo di giovani artisti italiani e francesi: Thibault Chaumeil, Eva Durif, Gabriel Durif, Laure Nonique-Desvergnes, Sylvestre Nonique-Desvergnes, Simona Ori, David Terrier e la stessa regista, la drammaturgia è firmata da Maddalena Caliumi.

Il cuore della vicenda è l’invasione di un villaggio da parte di un manipolo di soldati dell’armata tedesca durante la seconda guerra mondiale. Gli invasori cercano di domare e di ridurre al silenzio una comunità. Sono soldati, né più né meno, ubbidiscono agli ordini e fanno valere la legge della guerra e del potere dell’uomo sull’uomo. Gli invasi sono uomini semplici, non particolarmente colti, ai quali non è da subito chiaro che cosa stia loro capitando. Vengono effettivamente ridotti ad un silenzio sconcertato, che incarna l’interruzione di riti e ruoli antichi quanto solidali tra di loro.

Sotto la neve che amplifica questo silenzio però qualcosa accade. Un giorno avviene che il silenzio di questo popolo comincia a caricarsi di rabbia, di attesa, diventa attivo. Una voce comincia ad avvertirsi, una voce che sgorga dalla terra entra nelle case e arriva fino al cuore degli oppressi e alle orecchie degli invasori. Questa voce è quella che da quando esiste l’uomo vive nelle rivolte, piccole o grandi, nell’ostinazione umana a non farsi togliere i propri sogni, nella solidarietà silenziosa tra chi si oppone con rabbia al potere. Ma questo popolo sceglie di non parlare, di organizzarsi, di cospirare in silenzio, per non essere capito, scoperto, ucciso. In questo quadro la guerra e la resistenza diventano il simbolo di quello che avviene nel mondo di oggi.

“Basare un lavoro sul silenzio umano, sulle forme di cospirazione segreta che gli uomini mettono in pratica quando non ci sono più possibilità di comunicare nella stessa lingua con chi impedisce la propria libertà, significa riflettere sulla voce”, scrive Martina Raccanelli nelle note di regia. “Ecco spiegata la presenza di un coro che canta in scena. Si tratta di un personaggio e un soggetto drammaturgico: è in sostanza la voce che arriva a svegliare e ad unire gli umani sopraffatti”.

Lo spettacolo (fuori abbonamento a 8 euro per tutti) rientra nel programma di celebrazioni per la Festa della Liberazione - 25 Aprile.
Info e prenotazioni: 059.859665, 347.3369820.

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