Sabato 14 dicembre, ore 21, Cinema Teatro Italia, nell'ambito di Corti Vivi Film Fest comunicato stampa
Soliera, 12 dicembre 2013 Serata Polanski a Soliera: si proietta “Chinatown” Sabato 14 dicembre, ore 21, Cinema Teatro Italia, nell'ambito di Corti Vivi Film Fest Sarà il critico cinematografico e direttore dalle rivista Cineforum Bruno Fornara a presentare sabato 14 dicembre, alle 21, al Cinema Teatro Italia di Soliera, la proiezione speciale, sul grande schermo, del film “Chinatown”, capolavoro di Roman Polanski, l'ultimo film americano girato dal regista polacco. L'ingresso è gratuito, nell'ambito del Corti Vivi Film Fest. Ispirato ai romanzi di Raymond Chandler, protagonista un Jack Nicholson all'apice della sua forma, il film racconta la vicenda dell'investigatore privato J.J. Gittes, assoldato da una donna per investigare sulla presunta infedeltà del marito, l'ingegnere che dirige il Dipartimento per l'acqua e l'energia elettrica di Los Angeles.    Gittes si muove per tutta l'opera come il classico eroe tragico: solo contro tutti, alla ricerca della verità, non accontentandosi solo di trovarla, ma con la volontà di usarla per assaltare il cielo, facendo cadere i veri “pesci grossi” che muovono i fili di un teatrino fatto di morti, speculazioni, tangenti, affari milionari. La sua caduta è tanto più tragica quanto maggiore è il suo tasso di genuino idealismo, a differenza di un Humphrey Bogart dotato di maggiore senso stoico, pur di fronte alle sconfitte. Gittes no. Non è uno stoico. Non accetta la tragedia senza batter ciglio. Ne rimane sconvolto. Così come rimane schifato dalla situazione che va a susseguirsi. Avrebbe ancora voglia di lottare, di ribellarsi, di urlare. Il suo sguardo finale dice questo, il che lo rende il personaggio più vivo di tutti, anche se costretto dai rapporti di forza ad accettare la drammatica sentenza (“Lascia perdere Jack. È Chinatown.”) che ne sancisce l'impotenza. Qui sta la prima grande differenza con tutta la tradizione del cinema classico noir dei '40s, di cui Chinatown è illustre omaggio: il profondo pessimismo dell'autore, unito alla maggiore volontà di un'umanità più idealista e ribelle. In fondo sembra quasi una metafora dei movimenti di protesta dello stesso periodo (inizio anni '70) in cui viene girato il film.     Info: 059.859665, 347.3369820 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Torna all'inizio del contenuto