Con la partecipazione del collettivo Converso, magazine digitale. Domenica 22 giugno, ore 21, piazza Don Ugo Sitti, Soliera  

Comunicato stampa
Soliera, 19 giugno 2014



"Le storie che i giornali non raccontano”: l'incontro con l'inviata di guerra Barbara Schiavulli Con la partecipazione del collettivo Converso, magazine digitale. Domenica 22 giugno, ore 21, piazza Don Ugo Sitti, Soliera


Barbara Schiavulli è una delle corrispondenti di guerra italiane più stimate, per la qualità dei suoi reportage, il coraggio e l'indipendenza. Sarà ospite della 161ª Fiera di Soliera domenica 22 giugno, alle ore 21, in piazza in piazza Don Ugo Sitti, per un incontro a cui partecipa anche il collettivo modenese Converso, che dallo scorso marzo propone sul web reportage video, con cadenza settimanale (www.conversomag.com).

L'incontro, condotto da Francesco Rossetti, sarà l'occasione per presentare l'ultimo libro della Schiavulli “La guerra dentro. Le emozioni dei soldati”. Un viaggio dentro le vite di dieci militari che hanno trascorso lunghi periodi in zone di crisi e hanno trovato la voglia di aprirsi alle loro emozioni. Come la paura di morire o il dolore perdere un compagno, la forza di riprendersi da un ferimento o il coraggio di mettere le mani tra i fili di un ordigno per disinnescarlo. Dalle loro esperienze alcuni si sono posti domande, altri hanno trovato risposte, tutti sperano di aver dato il loro piccolo contributo.

Barbara Schiavulli parlerà anche della scelta di diventare inviata di guerra e di farlo come free-lance, senza legarsi ad una testata in esclusiva: “ho scritto per quasi tutti i giornali in circolazione”, racconta. Ha trascorso gran parte degli ultimi quindici anni tra Medio Oriente, Africa e Asia: dal Darfur alla Malesia, dalle montagne afgane allo Yemen. Per quattro anni è rimasta stabilmente a Gerusalemme, “poi ovunque dove succedeva qualcosa”.

“Ho amato tutte le storie che ho scritto. E sono stata onorata di aver conosciuto alcune persone di cui ho raccontato un pezzo di vita”, spiega Schiavulli. “È stato nei posti peggiori che sono stata travolta dalla dignità delle persone, dal loro coraggio e dalla loro forza. Ho seguito le guerre e loro hanno seguito me. Nel 2005, in Iraq, ero l'unica giornalista italiana che continuava ad andarci quando le testate italiane hanno deciso di non mandare più nessuno. Ho vissuto a Baghdad travestendomi da sunnita o sciita a seconda delle esigenze, quando era importante non dare nell’occhio e troppo pericoloso per una giornalista straniera andare in giro. Sono stata in Pakistan molte volte, l’ultima subito dopo la presa di Bin Laden. Ma il paese che mi ha completamente rapita è stato l’Afghanistan.”

Oltre a “La guerra dentro”, la Schiavulli ha pubblicato “Le farfalle non muoiono in cielo. Storia di una kamikaze che non voleva morire” (ed. La Meridiana) e “Guerra e guerra. Una testimonianza”, edito da Garzanti.

 

Torna all'inizio del contenuto