Comunicato stampa
Soliera, 23 novembre 2015
Nuovo centro storico di Soliera: conclusa la seconda fase del concorso
Il progetto vincitore è quello che fa capo all'architetto Filippo Landini di Carpi
Il progetto proposto dal team guidato dall'architetto Filippo Landini di Carpi si è classificato primo nella seconda fase del concorso di idee “Dilatare centralità”, indetto dal Comune di Soliera ai fini della riqualificazione del proprio centro storico, a partire dalla centrale piazza Fratelli Sassi. Lo scorso mese di settembre la commissione giudicatrice aveva concluso il primo grado del bando, arrivando a selezionare cinque studi (EnerPlan Srl, Landini, SGS Architetti Associati, Bergianti e Seriati), che sono stati presentati in assemblea pubblica alla cittadinanza lo scorso 6 ottobre presso il Nuovo Cinema Teatro Italia.
Martedì 17 novembre scadevano i tempi per presentare un ulteriore approfondimento dei progetti, anche sulla base delle linee di sviluppo indicate dalla commissione. Quest'ultima (presieduta dall'architetto Alessandro Bettio e composta dagli architetti Lorenza Manzini, Edoardo Colonna, Giorgio Frassine e Andrea Maffei) è tornata a riunirsi nella giornata di mercoledì 18 novembre, presso la sala consiliare del Castello Campori, per esaminare e valutare gli elaborati tramite un sistema a punteggio basato su quattro specifici criteri: a) qualità urbanistica, paesaggistica e culturale; b) qualità degli spazi collettivi; c) qualità architettonica e sostenibilità ambientale; d) fattibilità tecnico-economica della proposta progettuale.
Secondo quanto riportato sul verbale, il progetto vincitore “riesce a trasformare luoghi oggi non definiti, rendendoli spazi urbani e conviviali... propone una soluzione efficace per risolvere il problema del dislivello tra piazza Sassi e l'ingresso della chiesa San Giovanni Battista, un sistema di illuminazione confacente alla caratteristiche di un centro storico che, senza imporre una propria presenza, valorizza gli elementi del contesto esistenti, e un uso di materiali che si innesta e inserisce nella tradizione locale”.