Giovedì 3 dicembre, ore 21, Nuovo Cinema Teatro Italia, via Garibaldi 80, Soliera

comunicato stampa

Soliera, 2 dicembre 2015

 

In scena "Amleto Fx" della compagnia VicoQuartoMazzini Giovedì 3 dicembre, ore 21, Nuovo Cinema Teatro Italia, via Garibaldi 80, Soliera

Giovedì 3 dicembre, alle 21, il Nuovo Cinema Teatro Italia di Soliera propone “Amleto Fx”, uno  spettacolo scritto, diretto e interpretato da Gabriele Paolocà, uno dei fondatori della compagnia pugliese Vico Quarto Mazzini.

Tutta l’umanità sta dentro l’Amleto, dice l’autore. E Amleto si trova nelle infinite variabili dell’esperienza umana. Anche nella contemporaneità più spinta, più alienata. L’“Fx” del titolo sta per “effects”, le risonanze del segno Amleto nei più vari contesti, ma potrebbe forse anche ricordare la notazione matematica della funzione, cioè quello strumento di calcolo che attribuisce un valore diverso a un’entità a seconda dell’insieme, del contesto, del quadro di riferimento, in cui si viene a trovare. Questo Amleto è un ragazzo che esce troppo poco dalla sua stanza. Ha un padre morto e una madre di facili costumi. Elabora un lutto ignorando le feste di Orazio, l’amore di Ofelia, la socialità richiesta a un principe di Danimarca con domicilio romano. La sala dell’Orologio è la camera di un giovane in contemporaneo - facilmente condivisibile, immediatamente riconoscibile da un pubblico di coetanei - stato di alienazione.

Gabriele Paolocà lavora sul testo originale ibridandolo, citandolo e parodiandolo, immergendolo in un bagno di multimediale e “post-tutto” contemporaneità. Soprattutto costruisce una rappresentazione perfettamente tagliata sulle sue doti attoriali, sulla capacità di variare i toni, di cambiare voci e travestimenti, di calibrarli sui più diversi registri, di mimetizzarsi in un’ampia e svariata nebulosa di citazioni e rimandi. In uno dei momenti più divertenti si sdoppia alla Rezza in una versione di "Rosencrantz e Guildenstern" da cinepanettone, una romanesca piaggeria alla Christian De Sica obiettivamente esilarante.

Ci sono Marylin e Amy Winehouse, Facebook e il grunge, i Joy Division e Robin Williams nella stanzetta di Amleto. Ma con intorno tutta questa folla di fantasmi – a ben vedere l’unico fantasma che manca è il canonico spettro paterno – Amleto è solo. Ed eccolo qua lo spirito del bardo che si ripresenta, l’eterna modernità del classico per eccellenza ancora una volta rinnovata: nell'infinito variare degli effetti, delle funzioni-Amleto che ogni teatro di ogni città dell’Occidente mette in cartellone ogni anno, resta alla fine sempre in scena un uomo terribilmente isolato. Vivere o morire, essere o non essere, amare o dormire, ancora e sempre da soli. Amleto, la cifra assoluta dell’umana solitudine. Anche nella versione con il teschio sul desktop del Mac.

Per informazioni e prenotazioni: 059.859665 / 347.3369820

Torna all'inizio del contenuto