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Comunicato 10/01/2006

Vito torna a Soliera con il

IL GRANDE CALDO

Venerdì 20 gennaio 2006 ore 21

Nuovo Cinema Teatro Italia     Il terzo appuntamento della stagione teatrale solierese apre il sipario nel 2006 con " Il grande caldo" , spettacolo scritto da Francesco Freyrie interpretato da Vito per la regia di Daniele Sala, a cura di Nuova Scena -Arena del Sole -Teatro Stabile di Bologna.

Una versione decisamente nuova e ampliata rispetto alla prima ( messa inscena l' estate scorsa nel Chiostro dell' Arena), dunque rinnovata anche nella veste scenografica.

Vito interpreta, con fulminei cambi d' abito e di tono, un' esilarante girandola di sei personaggi: dall' ormai celebre idraulico Buganè al suo scapestrato figlio Calogero; dallo sfortunato ladro Athos alla petulante suocera Concetta, dal poliziotto La Neve al pensionato Conte Femore, in una divertente e grottesca istantanea della società odierna.

Nello spettacolo Vito veste i panni del fontaniere Buganè che, in una caldissima notte di luglio, decide di portare il letto in terrazza per provare a dormire sotto il fresco delle stelle. Il fresco non c' è, ma curiosamente si accorge che la sua città, durante la notte, parla mille voci. Alcune di queste le conosce bene: quella di sua suocera, cresciuta a soap opera e televendite, che vive nell' appartamento accanto al suo e passa le notti a spiarlo dalla finestra; quella di sua moglie, che lo ha lasciato ed è tornata a vivere dalla mamma; quella di Calogero, suo figlio, che a diciassette anni è ancora in prima media e desidera tanto un motorino. Sono le voci di una famiglia un po' esplosa, naufragata in una modernità che non sa sostenere, irriconoscibile agli occhi di Buganè. Come irriconoscibile è, agli occhi del fontaniere, la sua Bologna. La città lo tiene sveglio con voci che non conosce. La musica a tutto volume di un ristorante greco, le marmitte scoppiettanti dei motorini, lo scalpitare dei bonghi e le litigate in lingue incomprensibili sono solo alcuni dei tanti rumori che turbano le notti del povero Buganè. Sono i suoni di una globalizzazione inevitabile, che fatica ad accettare. Nonostante il caldo, l' acidità di stomaco, le liti con la suocera e le discussioni col figlio, Buganè si addormenta e sogna altre voci. " Sono le voci che nascono ai bordi della città - racconta l' autore Francesco Freyrie - in quell' aurea che le fa da controluce, nell' eco improbabile di visioni e di racconti che ci passano tra le gambe come topi indaffarati" . Si tratta di " una città non a norma, ingovernabile, refrattaria a qualsiasi politica terrena: è la città dove abitavamo prima di diventare cittadini. Una città indisciplinata popolata da uomini ruvidi, fenomenali, animali parlanti, divinità imbarazzanti" . Una città fatta di vapore e di acqua, dove spesso accade che la realtà abbia i contorni sfumati del sogno.

E poi ancora un' immensa schiera di personaggi fantastici e reali, tra cui animali parlanti, folletti e fantasmi di una terra d' Emilia che non esiste più. Con un finale a sorpresa, tra boati fragorosi di tuoni provenienti dalle colline e segnali inquietanti dal cielo, segno che esiste qualcun altro ancora che non riesce a prendere sonno e che presto si affaccerà tra le stelle per far sentire la sua voce.

Inizio spettacolo ore 21.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Info biglietti:  tutti i martedì dalle ore 15 alle ore 18

Nuovo Cinema Teatro Italia - via Garibaldi - 41019 Soliera - Modena - Tel. 059/859665

e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., www.emiliaromagnateatro.com

 

 

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