comunicato stampa
Soliera, 13 gennaio 2017
La musica dei migranti come veicolo di integrazione
Un progetto laboratoriale dei Johnny Mox e Above the Tree che culminerà in un concerto gratuito all’Habitat di Soliera il 24 marzo
Domenica 15 gennaio, in occasione della giornata mondiale del migrante e del rifugiato, prende avvio a Soliera il progetto “Stregoni. Dagli smartphone la musica delle migrazioni”, un’iniziativa che fa perno sulle radici musicali dei richiedenti asilo ospitati in paese, ideato e condotto dalla band “Johnny Mox e Above The Tree”.
Nei mesi scorsi, nell’ambito del programma nazionale di accoglienza “Mare Nostrum”, i 15 profughi (tutti giovani fra i 20 e i 35 anni: sette senegalesi, cinque nigeriani, un maliano, un ivoriano e un gambiano) sono stati coinvolti in numerose attività civiche, come la raccolta delle foglie lungo le strade che percorrono i bambini per andare a scuola, l’allestimento delle fiere e di altre manifestazioni cittadine, e il servizio volontario al Mercatino del Riutilizzo di via Stradello Morello 370, gestito dai volontari dell’Auser.
Un’ulteriore tappa in un percorso di integrazione nella vita cittadina sarà appunto “Stregoni”, un progetto che non a caso di svolgerà interamente all’Habitat, la nuova casa della cultura – e delle culture – di via Berlinguer 201, un luogo dove le arti si contaminano e dove le associazioni e i tanti soggetti che fanno cultura convivono e collaborano.
Nelle prossime settimane Arci Soliera (capofila dell'iniziativa), l’associazione musicale Decibel, Arci Dude e la Fondazione Campori, con il coordinamento dell'assessorato ai Servizi Sociali, metteranno a disposizione le proprie competenze e gli spazi di Habitat - sale corsi, sale prove e di registrazione, una sala spettacoli - per questa nuova sfida. L’obiettivo? Offrire una chiave di lettura, attraverso il linguaggio sonoro, a quello che sta accadendo dentro e fuori dai confini del continente, nell'attuale contesto di emergenza dettata dai nuovi flussi migratori.
I “Johnny Mox e Above The Tree” terranno un vero e proprio laboratorio musicale dal vivo con i richiedenti asilo attraverso la musica e, in particolare, quella da loro ascoltata e custodita nei propri smartphone. I cellulari rappresentano il principale oggetto narrativo del progetto. Senza uno smartphone arrivare in Europa è impossibile; i telefonini offrono uno strumento prezioso come il Gps, contengono centinaia di fotografie e video ma soprattutto tanta, tantissima musica. La prima parte del laboratori prevede l’analisi e l’ascolto della colonna sonora che ha accompagnato ogni ragazzo nel lungo viaggio che lo ha portato in Italia. La seconda parte vedrà i ragazzi entrare in sala prove con la band per riarrangiare e riscrivere quella stessa colonna sonora, ma filtrata dalla loro storia.
Il progetto si concluderà venerdì 24 marzo, sempre ad Habitat, con un concerto aperto alla cittadinanza e gratuito, frutto dell'esperienza laboratoriale, che vedrà esibirsi sul palco i profughi insieme a Johnny Mox e la sua band.