Giovedì 30 marzo, alle ore 21, al Nuovo Cinema Teatro Italia di via Garibaldi 80

comunicato stampa
Soliera, 27 marzo 2017

“La vita ferma”, il teatro di Lucia Calamaro a Soliera
Giovedì 30 marzo, alle ore 21, al Nuovo Cinema Teatro Italia di via Garibaldi 80

Rivelazione drammaturgica con “L’origine del mondo”, la drammaturga e regista Lucia Calamaro approda giovedì 30 marzo, alle ore 21, al Cinema Teatro Italia di Soliera con il suo nuovo spettacolo "La vita ferma. Sguardi sul dolore del ricordo", prodotto da Sardegna Teatro e dal Teatro Stabile dell’Umbria, in coproduzione con il Festival d'Automne à Paris / Odéon-Théâtre de l'Europe. In scena sono Riccardo Goretti, Alice Redini e Simona Senzacqua.
"La vita ferma” è uno spazio mentale dove si inscena uno squarcio di vita di tre vivi qualunque - padre, madre, figlia - attraverso l’incidente e la perdita. Una riflessione sul problema del dolore-ricordo, sullo strappo irriducibile tra i vivi e i morti e su questo dolore è comunque il solo a colmare, mentre resiste. Un dramma di pensiero in tre atti che accoglie, sviluppa e inquadra il problema della complessa, sporadica e sempre piuttosto colpevolizzante, gestione interiore dei defunti.
Nel primo atto c’è un trasloco, una casa da svuotare, forzosamente attraversata dallo spettro e il suo voler essere ricordato bene, in quanto unico, insostituibile. Nel secondo una coppia con bambina. Lui, Riccardo, storico e nostalgico fissato con Paul Ricoeur e i sinonimi; lei, Simona, quasi danzatrice ed eccentrica fissata col sole e coi vestiti a fiori; la figlia Alice, da subito troppo sensibile, fissata col voler intorno gente che le parli.
Nel terzo atto c’è un’Alice cresciuta e a sua volta neo-madre che ritrova il vecchio padre Riccardo, sulla tomba, o quasi, della madre morta anni prima. I due ragionano, non senza conflitti, su quell’assenza anticipata che sempre - e chissà se sempre meno o nel tempo ancora di più - ha marcato una rottura nel racconto illusoriamente prescritto delle loro vite.
“Forse nessuno sa esprimere come la Calamaro”, ha scritto il critico teatrale Renato Palazzi, “il dolore allo stadio primordiale: un dolore non spiegabile e non redimibile, un dolore che non riesce neppure a prendere una qualunque forma stabilita.”
Info e prenotazioni: 059.859665, 347.3369820
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