comunicato stampa

Soliera, 10 ottobre 2024

 

La mostra “Lorenzo Bonechi. Il codice del sacro”, allestita nelle sale del Castello Campori di Soliera e visitabile fino al 6 gennaio 2025 a ingresso libero, prevede anche una serie di visite guidate, anch’esse gratuite. Si comincia domenica 20 ottobre alle ore 17.

Poi il calendario prevede due visite a novembre (venerdì 1° e sabato 23), due visite a dicembre (sabato 7 e sabato 28) e ancora due a gennaio 2025 (sabato 4 e lunedì 6, giorno di finissage per l’esposizione).

La mostra presenta una retrospettiva dell’artista Lorenzo Bonechi (Figline Valdarno, 1955-1994) nel trentennale della scomparsa, a cura di Antonio Natali e Giovanni Bonechi (figlio dell’artista), promossa dal Comune di Soliera e dalla Fondazione Campori, in collaborazione con l’Archivio Lorenzo Bonechi e la galleria d’arte Il Ponte.

Nelle sale del Castello vengono esposte trenta opere, in un originale percorso tra le diverse fasi della ricerca espressiva di Lorenzo Bonechi: dal ruolo centrale che riveste il disegno come pratica originaria e perentoria, all’utilizzo delle tecniche di incisione calcografica; dai dipinti materici di figurazione gestuale, di medio e grande formato, alle tempere su carta; oltre ai quaderni dell’artista provenienti dall’Archivio Lorenzo Bonechi e alla proiezione di un filmato che lo ritrae nell’atelier.

Il percorso espositivo mostra la varietà delle cifre stilistiche espressive e delle tecniche da lui adottate nel corso della sua breve ma intensa carriera, informata al recupero e alla rilettura originale della tradizione: dall’arte bizantina a quella del Trecento e Quattrocento.

Lorenzo Bonechi fu partecipe del clima di fermento culturale degli anni Ottanta del Novecento, alimentato dalle proposte dell’Anacronismo e della Pittura colta. Nelle opere si potranno cogliere temi e sentimenti che sono il fulcro della poetica dell’artista: a cominciare dal suo stretto legame con la natura e la cultura delle terre natie, e poi il senso della continuità fra la storia e la cronaca, che si manifesta nei cortei di figure, nelle architetture e nei paesaggi; e finalmente la continua aspirazione a indagare il mistero del divino e la sacralità dell’esistenza. La mostra, a ingresso gratuito, è corredata anche da un catalogo, con i saggi critici dei curatori, approfondimenti, fotografie di archivio e delle opere allestite al Castello Campori.

 

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